La Fed valuta le uova in BTC evidenziandone l’instabilità, ma dimentica la svalutazione del dollaro sul lungo termine

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In data odierna, la Federal Reserve di St.Louis ha suscitato un misto di stupore e curiosità tra la community crypto, pubblicando un post che mostra la fluttuazione del costo delle uova in Bitcoin ( BTC ) negli ultimi 14 mesi rispetto al dollaro statunitense. Il 6 giugno, la divisione di ricerca della Fed ha pubblicato…

In data odierna, la Federal Reserve di St.Louis ha suscitato un misto di stupore e curiosità tra la community crypto, pubblicando un post che mostra la fluttuazione del costo delle uova in Bitcoin ( BTC ) negli ultimi 14 mesi rispetto al dollaro statunitense.

Il 6 giugno, la divisione di ricerca della Fed ha pubblicato un blog post intitolato “Buying eggs with bitcoins – a look at currency-related price volatility”.

Il blog FRED confronta i prezzi delle uova in dollari statunitensi e in bitcoin.Consultate il post per vedere quali sono i prezzi più stabili

The FRED Blog compares egg prices in U.S.dollars vs.

bitcoins.Check out the post to see which prices are more stable — St.Louis Fed (@stlouisfed) [pic.twitter.com/qpFH4ny33S] [June 6, 2022]

Il post presenta inizialmente un grafico riportante lo storico delle uova in dollari statunitensi per ogni mese a partire da gennaio 2021, evidenziando come i prezzi abbiano oscillato tra 1,47$ e 2,52$ nel corso degli ultimi 14 mesi.

Segue poi un grafico che mostra il comportamento di Bitcoin nello stesso lasso di tempo, sottolineando che il prezzo abbia fluttuato “molto più di quanto non abbia fatto il prezzo del dollaro statunitense”.

Come cause dell’andamento, il rapporto non specifica se sia aumentato il prezzo delle uova o si sia svalutato il dollaro, o entrambi.

“Che aspetto avrebbe il grafico se acquistassimo lo stesso cartone di uova con bitcoin invece che con dollari americani?”.

Il post richiama l’attenzione sulle commissioni di transazione di Bitcoin, che, a suo dire, possono oscillare tra i 2$ ed i 50$.

“Inoltre, è necessario aggiungere una commissione di transazione per bitcoin, che ultimamente è stata di circa 2$, ma che a volte può superare i 50$.Si spera che, se si stesse facendo questo acquisto con bitcoin, si metterebbero molte più uova nel paniere”, riporta il post.

La reazione su Crypto Twitter

Il blog post ha attirato le ire della community di Crypto Twitter, con molti a sostenere come la Fed abbia arbitrariamente scelto il periodo di tempo per spingere la narrativa dell’instabilità di Bitcoin, piuttosto che fare “zoom out”, mossa che avrebbe invece mostrato la massiccia svalutazione del dollaro statunitense.

La Fed ha scritto un post che mostra il prezzo delle uova in USD e in Bitcoin, confrontandoli nell’ultimo anno e mostrando che Bitcoin è più volatile e imprevedibile.

L’unico problema è che si sono dimenticati di fare zoom out

The Fed wrote a post showing the price of eggs in USD and Bitcoin, comparing them over the last year, showing Bitcoin as more volatile and unpredictable.

— Nick Neuman (, ) (@Nneuman)

Only problem was they forgot to zoom out [pic.twitter.com/rJVbedAs2z] [June 6, 2022]

L’utente Twitter @ MapleHodl ha sottolineato l’ovvio, affermando che il dollaro USA si deprezzi continuamente nel tempo e che Bitcoin sia volatile sul breve termine, ma che la sua tendenza sul lungo sia rialzista, suggerendo alla fine di “accumulate i tuorli di conseguenza”.

Altri utenti di Twitter hanno affermato che il fatto che la Fed riconosca Bitcoin come unità di conto è un segnale positivo per il re delle criptovalute.

Persino la Fed sta iniziando a prezzare i beni di consumo in BTC.Bullish.

Il prezzo delle uova scende.Nessuna inflazione.

Even the Fed is starting to price consumer goods in BTC.Bullish.

— Joe Burnett ()³ (@IIICapital)

Price of eggs going down.No inflation.

[pic.twitter.com/hbeR38PWdx] [June 6, 2022]

“Non importa come la mettano.

Hanno usato il Bitcoin come unità di conto da confrontare.È una cosa davvero grossa”.

Correlato: La stampante di denaro della Fed va al contrario: cosa significa per le criptovalute?

Il recente post della Federal Reserve Bank di St.Louis è stato pubblicato il 6 giugno da Bloomberg’s MLIV Pulse, denotando che i titoli crypto e tecnologici siano “estremamente vulnerabili” ai piani di inasprimento quantitativo della banca centrale statunitense volti a contenere l’inflazione.

“Il cambiamento storico è visto come una notevole minaccia per le azioni tecnologiche e i token digitali, entrambi asset sensibili al rischio che sono impennati nella mania di mercato dell’era Covid prima di crollare nel ribasso trasversale di quest’anno”.

Dal 2009, anno di nascita di Bitcoin, il dollaro statunitense ha perso il 26% del suo valore registrando, da allora, un tasso di inflazione medio del 2,32% all’anno, secondo questo calcolatore di inflazione .

D’altra parte, un Bitcoin, che non valeva nulla nel 2009, prezza oggi 29.495$ al momento in cui scriviamo.

Il grafico seguente mostra il potere d’acquisto di un dollaro statunitense in termini odierni.Nel 1913, un dollaro americano poteva comprare 30 tavolette di cioccolato Hershey’s.Nel 2020, permette solo l’acquisto di un caffè di McDonald’s.

Inoltre, l’offerta di moneta (M2) negli Stati Uniti è salita alle stelle negli ultimi due decenni, passando da 4.600 miliardi nel 2000 a 19.500 miliardi di dollari nel 2021..

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